Viaggiare continua ad essere un lusso destinato a pochi viaggiatori, ma questa volta una classe specifica viene messa in difficoltà dai costi della tassa di soggiorno che aumenterà considerevolmente già a partire dal 2024.
Si tratta di una notizia che non è stata affatto accolta nel migliore dei modi in queste ultime settimane, la quale coinvolge prevalentemente coloro che amano viaggiare sulle navi da crociera e che di volta in volta sono costretti a pagare delle determinate tasse di soggiorno durante le loro escursioni.
Questa volta nel mirino dell’attenzione dei media troviamo però la Grecia, la quale ha preso una decisione molto importante che fa riferimento ai viaggiatori che di giorno in giorno scendano sulle sue isole punto un aumento della tassa di soggiorno che ha già scatenato il caos in vista anche del 2025.
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La nuova tassa come una lezione morale per questa classe di turisti
Il turismo in Grecia è uno dei settori più floridi dell’economia del Paese, attirando milioni di visitatori ogni anno. Tuttavia, recentemente sono emerse novità che potrebbero cambiare le dinamiche per alcuni viaggiatori, in particolare per chi sceglie di arrivare via mare. A partire dal 2024, le isole di Mykonos e Santorini introdurranno una tassa di 20 euro per i crocieristi in scalata, una misura che mira a regolamentare il turismo nelle destinazioni più frequentate del paese.
La tassa di 20 euro sarà applicata a ogni crocierista che mette piede nelle celebri isole greche durante la loro sosta. Sebbene possa sembrare una misura piuttosto singolare, questa iniziativa è parte di un piano più ampio volto a tutelare l’ambiente e a sostenere l’infrastruttura turistica locale, spesso messa a dura prova dalla presenza massiccia di visitatori. Mykonos e Santorini, con la loro bellezza unica, sono da sempre tra le mete più ambite nel Mediterraneo, ma le loro risorse naturali e i loro centri storici sono vulnerabili all’afflusso turistico.
In questo contesto, la Grecia ha scelto di applicare una tassa che servirà a finanziare progetti di sostenibilità e a migliorare i servizi offerti ai visitatori. L’introduzione della tassa si inserisce nel quadro di una strategia di gestione del turismo che cerca di coniugare sviluppo economico e tutela del patrimonio naturale e culturale, qualcosa che potrebbe rivelarsi cruciale per la sopravvivenza a lungo termine delle isole stesse.
La reazione esagerata degli operatori turistici
Gli operatori delle crociere hanno accolto con una certa preoccupazione la nuova tassa, temendo che potesse ridurre l’appeal di destinazioni già molto popolari come Mykonos e Santorini. Tuttavia, è probabile che la tassa non avrà un impatto devastante sui flussi turistici, soprattutto considerando che le crociere rimangono una delle forme più comode e lussuose di turismo. È possibile che i passeggeri siano disposti a pagare la tassa, pur di continuare a visitare queste isole iconiche.
Inoltre, i tour operator locali sono stati chiamati a sensibilizzare i loro clienti riguardo alla tassa, cercando di minimizzare gli effetti collaterali negativi sulla percezione delle destinazioni. Non è raro che i viaggiatori siano disposti a pagare somme extra se queste contribuiscono a migliorare l’esperienza complessiva e a proteggere l’ambiente.